Chi era Jill Phipps?

Il 1° febbraio del 1995 l’attivista inglese Jill Phipps a cui abbiamo dedicato il rifugio, morì schiacciata dalle ruote di un camion durante una protesta per fermare l’esportazione di vitelli che venivano trasportati all’aeroporto di Coventry in Inghilterra per essere poi esportati ad Amsterdam e da lì distribuiti negli allevamenti in tutta Europa.

Jill e alcuni manifestanti infransero il cordone di polizia con l’intenzione di rallentare uno dei camion incatenandosi ad esso.

Il camionista fu scagionato per mancanza di prove. La famiglia di Jill incolpò la Polizia del suo omicidio. La madre disse che erano intenzionati a far partire i convogli ad ogni costo.

La sua morte rese gli attivisti ancora più determinati a lottare contro i torturatori di animali. Poco dopo, i manifestanti circondarono la villa di Christopher Barrett-Jolley, il pilota responsabile dei voli che trasportavano i vitelli.


Egli sparò con un fucile ad aria compressa ai manifestanti ma nel giro di pochi mesi la sua compagnia aerea dichiarò bancarotta e i convogli all’aeroporto di Baginton (Coventry) giunsero al termine.


In seguito si scoprì che Barrett-Jolley fornisse armi dall’Angola allo Yemen, inoltre in un impeto d’ira aggredì un manifestante con un palo provocandogli diverse lesioni. In altre occasioni minacciò gli attivisti sparando con una pistola. La sua splendida carriera terminò solo nel dicembre del 2002, quando insieme al nipote venne fermato con una quantità di cocaina pari a 22 milioni di sterline. Furono condannati a 20 anni e la polizia di Coventry spese mezzo milione di sterline per difendere gli affari di Barrett-Jolley.

La morte di Jill suscitò clamore scaldando gli animi degli attivisti, le proteste continuarono e furono ancora più forti di prima, fin quando le esportazioni si fermarono e la compagnia aerea fallì.
La scritta incisa sulla tomba di Jill Phipps recita: “Morì mentre viveva senza paura combattendo per gli animali”. Leggendo il sito dedicato alla sua memoria, rimane impressa una frase : “Jill non è una martire, è un’eroina!

Le sue azioni ispireranno e daranno coraggio a tutti quelli che la conoscevano e a migliaia di persone che non l’hanno mai incontrata.

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Rifugio

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